Progetto Adolescenti Disabili

QUATTRO PASSI DA LEONE, DIECI PASSI DA FORMICA.

ADOLESCENTI ABILI E DISABILI IN VIAGGIO INSIEME.

Premessa

Il percorso del gruppo Adolescenti e Tempo Libero dal 2002 ad oggi ha seguito un lungo e variegato cammino.

Il gruppo in oggetto si chiama “Jumping frogs”.
In sintesi:

  • Esperienze d’incontro  e conoscenza tra volontari e adolescenti down in situazioni di gioco strutturato e di brevi passeggiate.
  • L’esperienza continua e si struttura in modo più organico: tre uscite mensili, di cui una copre l’arco dell’intera giornata. I volontari, a questo punto, avvertono l’esigenza di un supporto esterno per essere aiutati a leggere le dinamiche relazionali. Entra in gioco la psicologa che assume questa funzione e successivamente sollecita il ponte comunicativo tra i vari soggetti che interagiscono (volontari, ragazzi, genitori).
  • Accanto all’esperienza di Tempo Libero con i volontari, i ragazzi, durante il periodo estivo (2003), vivono un’esperienza di animazione per tre settimane con tre incontri pomeridiani ogni settimana, con due educatori (maschio e femmina), la psicologa e un volontario.
  • Durante l’ultimo anno le uscite del Tempo Libero con i volontari sono diventate sempre più coinvolgenti ed impegnative: comprendono anche uscite di due- tre giorni il fine settimana.
  • Progetto Sessualità. Dal mese di settembre 2004 i ragazzi hanno iniziato con la psicologa e i due educatori un percorso che sviluppa e approfondisce le problematiche inerenti l’affettività e la sessualità. Il progetto coinvolge anche i genitori, i volontari e gli educatori. I diversi protagonisti si confrontano in gruppo, con il supporto di due operatori esperti, su queste tematiche in un lavoro parallelo e di rete.
  • Convegno. E’ in preparazione una “Giornata – Convegno” (22.01.2005) che ha per tema “La comunicazione come rete che libera e che accoglie”, in cui, oltre le relazioni teoriche, prenderanno parola i diversi attori dell’esperienza “Adolescenti e tempo libero”.

Il gruppo dei dieci ragazzi  (sei maschi e quattro femmine) è, col passare del tempo, molto cambiato. Ognuno è più responsabile, più comunicativo e meno dipendente.
Questa evoluzione è palese in tutti. In particolare, alcuni ragazzi, che presentavano una fragilità psicologica (incapacità di sopportare la frustrazione con reazioni o di chiusura o di fuga o di prorompente aggressività) riescono a controllare in parte le loro reazioni, nella misura in cui sono stati aiutati dall’operatore (volontario, educatore o psicologo)  a prenderne coscienza.

Novità del nuovo progetto

  • Offrire ai ragazzi “disabili” esperienze d’incontro, di condivisione e di confronto con ragazzi “abili”. Nel progetto che andremo ad esemplificare quest’ultimo gruppo verrà chiamato “gruppo d’accoglienza”.
  • Offrire a ragazzi “abili”, che costituiranno il gruppo d’accoglienza, l’opportunità di vivere un’esperienza con coetanei “disabili”, cogliendone le potenzialità, le risorse e accettando, in pari misura, il limite. Il valore etico esistenziale che si vorrebbe trasmettere è: le potenzialità, le risorse e i limiti appartengono a ciascuna persona.
  • Dare ai ragazzi disabili l’opportunità di vivere l’esperienza di vacanze in gruppo in autonomia dalla famiglia.

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