“..Il libro [..] è stato ancora una volta costruito come un viaggio immaginifico e speculativo attorno a questo “esperimento alchemico” del pensare a un cortocircuito fra corpo sacrificale e corpo medico, come punte e varietà di un medesimo genere. Senza cedere all’attualità politica del tema in chiave di denuncia e proprio per questo amplificandola. Senza voler operare un commento antropologico e proprio per questo stimolando approfondimenti e riflessioni. Occupandosi pienamente della specificità dell’arte scenica che è, in prima istanza, artigianato e tornitura della forma, nient’altro. Da questa materia in movimento può scaturire tutto il resto, come per esempio una nuova forma incarnata dal progetto editoriale in questione.”
Tratto dalla prefazione del libro a cura di Claudio Angelini.

Intervento di Gianangelo Palo: “Tra il simbolico, il sacro e l’analitico”

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